Metodica di auto-esaminazione per la prevenzione del cancro orale
A bocca aperta davanti allo specchio
Sintesi a cura del Dr. Lanzoni Alessandro:
Non dico una cosa nuova se affermo che le neoplasie maligne rappresentano, dopo le malattie cardiovascolari, la seconda causa di morte nel nostro paese dati i circa trecentomila decessi annui per cause tumorali. Tutte le associazioni clinico-scientifiche sono concordi sulla inderogabile necessità della prevenzione (stile di vita, educazione alimentare, moderato uso di alcol, abolizione del fumo ecc.) ma ancor più sulla diagnosi precoce che, nella maggior parte dei casi, può significare recuperabilità del malato assicurandogli non solo una quantità, ma anche una qualità di vita normale.
Ma se come assunto, la diagnosi precoce è così importante nel momento diagnostico, come mai arriva spesso tardi anche in zone anatomiche facilmente ispezionabili?
Se analizziamo le statistiche possiamo osservare che, nella fascia compresa fra i 55 e 64 anni di età, gli indici di mortalità variano, nel mondo occidentale, da 113 a 308 ogni 100 mila abitanti all’anno. Tra questi valori si inseriscono i tumori del distretto capo/collo con un tasso di 35 nuovi casi ogni 100000 individui. Riferendoci poi al nostro paese si calcola che ogni anno vengano colpite da tumori maligni circa trecentomila persone: specificamente 7000 maschi e 1500 femmine da carcinoma del cavo orale, con una mortalità di circa il 50%. L’Istituto dei Tumori di Milano, infatti, considera il Dipartimento Capo/Collo come uno dei settori clinici più importanti: la casistica clinica annuale è di 1100 ricoveri e oltre 1600 interventi.
Perché il cavo orale?
Sembrerebbe che, data la facilità d’ispezione, non dovrebbe esistere un così elevato tasso di di mortalità per i tumori maligni della bocca. Quali possono essere le cause di questi fatali ritardi diagnostici?
Bisogna anzitutto sottolineare che spesso è il paziente stesso, per trascuratezza o per ignoranza, a sottovalutare una lesione sul labbro, sulla lingua o su qualche altra zona mucosa della bocca. Si incontrano spesso persone che cadono dalle nuvole nell’apprendere che il cancro può localizzarsi nel cavo orale!!!!!
Non dimentichiamo la soggettiva incapacità di alcuni medici-dentisti/odontoiatri che troppo spesso dimenticano che la loro sfera professionale contempla anche l’osservazione e il riconoscimento di alcune patologie orali o a esordio in cavità orale.
Ciò premesso non deve fare meraviglia se una lesione sul labbro venga trattata a lungo come se fosse una banale lesione da herpes, o una piaghetta venga curata con qualche estratto a base di erbe mediante sciacqui. Oppure che un odontoiatra continui a modificare una protesi o estrarre inutilmente dei denti ritenendoli causa della lesione.
Ritardo di diagnosi, quindi, che purtroppo incide direttamente sulla previsione di guarigione facendo si che a una possibile risoluzione positiva totale si sostituiscano gravi danni funzionali, psicologici e relazionali.
METODICA DI AUTOESAMINAZIONE
Per sensibilizzare il cittadino in merito al problema di un intervento precoce, sia diagnostico che terapeutico, nei confronti del cancro orale, il National Cancer Institute ha proposto una semplice metodica di autoesaminazione che assomiglia all’auto-palpazione consigliata per il cancro mammario.
L’esame è anzitutto strettamente consigliato:
- ai fumatori
- a coloro che fanno uso notevole di alcolici
- a coloro che sono abitualmente esposti ai raggi solari
- a coloro che per abitudine si mordicchiano labbra e/o guance
- a coloro con situazioni dentarie e/o protesiche scadenti
e consta di sette piccoli e facili momenti d’ispezione.
Osservate con attenzione:
1. la testa e il collo davanti allo specchio. Normalmente la parte destra e la sinistra hanno la stessa forma. Valuta se esista qualcosa di anomalo da un sola parte.
2. la faccia. Controlla se la pelle presenta qualche modificazione di colore, di volume, di consistenza o qualsiasi manifestazione anomala.
3. il collo. Controlla con la mano, su tutta la superficie, che non siano presenti zone con tessuti rammolliti o induriti in modo anomalo.
4. le labbra. Estroflettili uno alla volta, prima il labbro inferiore poi il superiore, in modo di poter osservare qualsiasi variazione di colore, di consistenza, di volume e di forma.
5. le guance. Esercitando pressione verso l’interno, posizionando il polpastrello del pollice sulla parete esterna della guancia, estroflettila e osserva la eventuale presenza di macchie bianche o rosse o scure. Comprimi poi, delicatamente, i tessuti molli per evidenziare eventuali variazioni.
6. il palato duro e il palato molle. Retroinclina la testa in modo di poter visualizzare eventuali gonfiori o macchie di colore insolito. In seguito scorri la zona con l’indice per rilevare possibili rigonfiamenti o indurimenti.
7. il pavimento della bocca e la lingua. Spingendo la lingua fuori dal cavo orale valuta la mobilità, la consistenza, il colore scrutandone con attenzione i margini, il dorso e la superficie ventrale, cercando di toccare con la punta la volta del palato. Da ultimo, mantenendo la lingua nella stessa posizione, guarda con attenzione il pavimento del cavo orale, dove abitualmente alloggia la lingua non dimenticando di procedere anche a un’azione di cauta palpazione.
IL WHO RACCOMANDA:
Qualora si osservi nella bocca qualcosa fuori dell’ordinario, in particolare qualcosa che non guarisca o che non sparisca due settimane dopo che sono state rimosse le cause, parlarne con il medico personale o dentista di fiducia o con uno specialista in malattie della bocca. Questo gesto potrebbe anche salvarti la vita.